Ricordi e Aneddoti su Ernesto Rebaudengo

💬 Racconto di Marino Zugna
A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso
(E-mail del 16 marzo 2003)


Ho avuto il piacere di conoscere Ernesto Rebaudengo nel lontano 1992, durante un incontro a Calambrone (PI). In quell’occasione, ebbi l’opportunità di vederlo all’opera con i suoi acquarelli e di ammirare la straordinaria tecnica con cui questo grande Maestro si esprimeva, con una naturalezza che lasciava tutti incantati.

Non dimenticherò mai una sua risposta a un amico comune, che gli parlava dell’arte dicendo: “Bisogna nascere con una predisposizione.” Ernesto, con la sua consueta umiltà, rispose:

“Vedi, io realizzo questi disegni da molti anni, ma quando ho iniziato, non sapevo nemmeno tenere una matita in mano. E ancora adesso, passo più tempo con la gomma in mano che con la matita.”

Ricordo come il Maestro si soffermò a spiegare quanto tempo impiegava per completare una tavola e quante volte ripeteva schizzi, faceva correzioni e apportava modifiche. Poi aggiunse:

“Il modo in cui disegno oggi è il risultato di molti anni di sforzi e sacrifici. Nessuno nasce con l’arte nel sangue, almeno, non io.”

A vederlo lavorare, però, sembrava tutto così semplice, come se l’arte fosse davvero innata in lui. Ma dietro quella facilità apparente c’era un mondo di dedizione e impegno, che Ernesto non mancava mai di sottolineare.

XXX Mostra del Fungo